E’ possibile concedere prestiti personali a cattivi pagatori? La risposta è si. Il percorso potrebbe sembrare lungo e tortuoso quando si tratta di concedere prestiti a protestati ma, invece, tutto è possibile. Il modo più veloce e sicuro per concedere credito ai protestati si chiama cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Che cos’è il protesto?
Senza usare mezzi termini e andando direttamente al sodo: il protesto è un atto pubblico con il quale si attesta il mancato pagamento di una cambiale o di un assegno. E’ importante sottolineare che non si tratta di qualcosa che si fa tra pochi intimi, un protesto è una cosa piuttosto seria.
Esiste un vero e proprio registro informatico dei protesti in cui viene iscritto chi non riesce a pagare anche una sola rata di un prestito ricevuto.
Cosa succede se subisci un protesto?
Il protestato va incontro a delle vere e proprie conseguenze spiacevoli:
- atti di natura civile: addebiti di interessi di mora, rischio di subire il pignoramento dei beni, ecc…
- sanzioni amministrative: possono essere evitate solo pagando il debito entro 60 giorni dalla scadenza del termine di presentazione dell’assegno
- iscrizione nell’archivio informatizzato: con conseguente divieto di emettere assegni per sei mesi
- banche dati creditori: quando si richiede un prestito i creditori controllano lì per valutare il merito creditizio di chi sta chiedendo un prestito e, nel caso di un protestato è facile prevedere che sarà possibile accedere a un nuovo credito.
Chi può richiedere un prestito se risulta essere un cattivo pagatore?
Un protesto, come ampiamente chiarito, chiude tutte le strade “ordinarie” all’ ottenimento di un prestito personale ma, c’è sempre un “ma”, esistono anche altre stradine secondarie a disposizione di chi ha una retribuzione mensile.
Ecco come dev’essere un prestito per protestati
La forma tecnica di prestito più opportuna per soddisfare le esigenze di chi non risulta essere un buon pagatore esiste e ha un nome: cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Cos’è la cessione del quinto
La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una forma di finanziamento a tutti gli effetti che prevede come restituzione dell’importo erogato la trattenuta delle rate direttamente in busta paga o nel cedolino di pensione nella misura massima di un quinto della retribuzione netta mensile.
Ecco come funziona il processo di richiesta di questo tipo di finanziamento:
- richiesta del prestito: compilare una serie di documenti, allegare copia del documento di identità, portare a conoscenza del creditore l’importo della retribuzione mensile mediante busta paga o cedolino di pensione allegando anche ultima dichiarazione dei redditi.
- comunicazione quota finanziabile: la banca avvia il processo di istruttoria della pratica con l’iniziale contatto con il tuo datore di lavoro richiedendo la quota cedibile. Per essere ancora più chiari prendiamo ad esempio una retribuzione netta mensile di 1000,00 euro. Di questi 1000 euro hai già chiesto un’altra cessione per 100 euro e, a questo punto, il tuo quinto cedibile non sarà pari a 200 euro (1000 diviso 5) ma sarà di 100 euro (1000 diviso 5= 200 euro / 200 euro meno 100= 100 euro).
- accordi con datore di lavoro o ente previdenziale: a questo punto la banca comunicherà al datore di lavoro gli importi da trattenere mensilmente per il pagamento della rata del finanziamento.
Il processo del finanziamento è stato analizzato nel dettaglio ma, in realtà, grazie ai sistemi telematici è possibile risolvere il tutto in pochissimi giorni.
Caratteristiche principali della cessione del quinto
Ecco di seguito alcune delle principali caratteristiche della cessione del quinto dello stipendio o della pensione:
- importo massimo erogabile: non è possibile indebitarsi per più del 20% della retribuzione netta mensile, sicuramente un importo più basso rispetto ai più comuni prestiti personali.
- partecipazione del datore di lavoro o dell’ente previdenziale: un’arma a doppio taglio in questi casi è la mancanza di privacy perchè, per questo tipo di finanziamento, il datore di lavoro (o l’ente previdenziale) saranno a conoscenza del tuo status di debitore (il tutto sarà comunque tutelato dall’obbligo di segretezza)
- assicurazione: questo tipo di finanziamento è strettamente legato all’esistenza di una assicurazione che garantisca maggior tutela nei confronti di premorienza e disoccupazione così da permettere alla banca di concedere il finanziamento con maggior serenità, anche di fronte a un protestato.
- tasso e condizioni: i tassi sono di solito molto convenienti per ovvi motivi di sicurezza anche per la banca che potrà rifarsi, eventualmente, direttamente alla “fonte” senza rischiare inadempimenti.
I prestiti personali per cattivi pagatori sono una realtà sempre più all’ordine del giorno proprio perchè riescono a rispondere al meglio alle esigenze sia dei creditori che dei debitori.
Hai mai pensato alla cessione del quinto? Pensi che possa essere una soluzione fattibile nel tuo caso?