Che cos’è l’autostima?

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1.Che cos’è l’autostima

L’autostima o anche stima di sé, si definisce come la considerazione che ogni individuo ha della propria persona. Essa è comunque un fenomeno che riguarda tutti, e che inevitabilmente incide sulla nostra vita, sulla sfera sociale, affettiva e anche lavorativa, aggiungerei quasi inconscia legata anche alla personalità di un individuo ed al suo carattere.

Stima è una parola di origine latina “aestimare”, la quale sta a significare “valutare”, cioè avere un opinione su qualcosa o determinarne il suo valore. Dunque con l’affermazione “avere stima di se”, si indica, come la persona vede se stessa e quale valore si attribuisce. Configurandosi come un aspetto molto soggettivo, poco legato a quello che pensano gli altri, anche se ne possono influenzarlo. Oppure si potrebbe anche verificare il contrsrio, io ho una bassa stima di me, metre chi mi sta accanto, famigliari, amici, sotengono l’esatto opposto.

Secondo Nathaniel Branden, scrittore e studioso che si è interessato per anni di questa materia, sosteneva che una buona autostima fosse ottima per l’individuo, così che potesse affrontare la vita in modo assai migliore, con una capacità di reazione alle sconfitte più veloce. Di conseguenza è inevitabile che il valore che noi attribuiamo a noi stessi, incida inevitabilmente sul nostro modo di condurre la vita e sulla capacità di fronteggiare le problematiche che inevitabilmente si presentano. Dunque meno stima abbiamo di noi, più difficoltà incontreremo sul nostro cemmino sulla terra, faticando di più a rialzarci in caso di fallimenti.

I fattori che possono influenzare la stima che ognuno ha di sè stesso, anche se non hanno il potere di determinarla, sono ad esempio la cultura di appartenenza, il matrimonio, la maternità, le ricchezze materiali ed altri ancora.

Mentre le componenti che consentono all’individuo di avere un’alta stima di se stesso possono essre rilevati: nell’amore, in termini di accettazione delle propri limiti e delle proprie capacità, una buona parte legata all’amore che quotidianamente si è ricevuto dai genitori o dalle persone vicine.

L’altra componente, è la visione che si ha di sé, che si concretizza nella capacità di vedere le abilità che si possiedono. Terza ed ultima componente è la fiducia in se stessi, che riguarda l’aspetto dell’agire, cioè fidarsi che comunque si ha la capacità di fare e affrontare le situazioni problematiche, a mio avviso l’elemento più importante in quanto consente all’autostima di alimentarsi, dando prova alla persona di essere all’altezza di qualsiasi evento anche quello più negativo e difficoltoso.

2.I differenti ambiti dell’autostima

L’autostima è il modo in cui noi percepiamo e valutiamo noi stessi, questo può essere più o meno positivo, e si definisce in relazione all’interazione del sé reale, ciò che oggettivamente noi siamo e delle nostre capacità; il sé percepito, quello che noi pensiamo di saper fare o essere; e ideale, quello che vorremmo essere, influenzato molto dalla società in cui si vive, quindi in relazione alle mete e i modelli che essa impone.

La stima che abbiamo di noi può fare riferimento a differenti ambiti, ad esempio quello sociale, riguarda la capacità di interaggire con gli altri; quello lavorativo o anche scolastico, che si lega molto ai riconoscimenti e agli obbiettivi che si riescono a raggiungere; infine l’ambito famigliare, che invece fa riferimento prevalentemente alla sfera affettiva, in cui l’autostima riguarda la capacità da parte dei genitori di incentivare l’individuo ad apprezzarsi e credere in stesso, e che si realizza già nella prima infanzia attraverso l’attaccamento fisico e la sicurezza affettiva.

Quindi l’autostima influenza molto le varie sfere della vita, in relazione alle scelte e al successo stesso che si vuole raggiungere.

Esitono dei disturbi psichici i quali colpiscono proprio l’autostima, come ad esempio la depressione, in cui la persona presenta, poca fiducia nel futuro, non prova alcun piacere nello svolgere le azioni quotidiane, possiede pensieri continuativi di morte, si sente inutile e impotente di fronte alla vita. Oppure la mania, come condizione psicopatologica, o anche detta follia o pazzia, in cui sono presenti oltre che un elevata autostima, si caratterizza anche per eccessivo ottimisfo ed euforia idee grandiose assenza di freni inibitori, aggressività ecc.. La bassa autostima può anche portare all’insorgere di disturbi d’ansia, con fobie e attacchi di panico; la persona tende molto a dipendere dai giudizi degli altri, non riesce a raggiungere le mete sperate e a realizzare le proprie potenzialità.

Chi ha una bassa autostima?Solitamente sono individui che hanno subito traumi infantili come abusi sessuali o violenze fisiche, oppure anche di tipo psicologico, ad esempio con genitori particolarmente severi e poco affettivi, sono soggetti che poi hanno maggiori probabilità d’insorgenza di disturbi psichici in età adulta o che abusano di sostanze psicotrope.

E comunque possibile aumentare la propria autostima, e la volontà di farlo diviene centrale, proprio in quanto cambiare si può, può essere utile un aiuto da parte di professionisti competenti.

  1. Di cosa si compone l’autostima?

L’autostima si dice non sia assolutamente legata alla ricchezza, o alla bellezza, né tantomeno è qualcosa di innato, e non si apprende assolutamente dagli altri. Si compone di una parte cognitiva, che riguarda ad esempio le emozioni, le conoscenze, la moralità, ed il raggiungimento degli obiettivi che la persona si prefigge, quindi fa riferimento al grado di realizzazione di un individuo. Il secondo aspetto è quello emotivo, il quale riguarda l’affetto o l’ostilità; infine quello comportamentale, cioè come la persona si comporta ed agisce nei confronti degli altri e di se stessa, ad esempio se si cura o soddisfa i propri bisogni.

Risaputo è che la cultura e la società incidono in qualche modo sull’ autostima di un individuo. Alcuni studi hanno rilevato che la bassa autostima sia in percentuale maggiore riscontrata nelle donne piùttosto che negli uomini, con un aumento esponenziale con l’aumentare dell’età.

Le ricerche hanno evidenziato che nei paesi occidentali più ricchi e sviluppati, dove esiste una maggiore parità tra i sessi, le donna hanno un’autostima più bassa degli uomini appartenenti alla propria cultura, e delle donne provenienti da paesi dove la parità tra i sessi è assai ridotta.

Probabilmente il problema è che l’autostima spesso viene confusa con il successo, l’affermazione sociale, e prestazione fisica, allontanandoci dalla nostra dimensione più autentica, portando la donna probabilmente a doversi confrontare con un mondo fatto ancora tutto al maschile, nonastante si professi così tanto la parità tra i sessi. In realtà la donna ha dovuto alle volte rinunciare alla propria identità per dimostrare di essere all’altezza delle aspettative, trovandosi a dover sempre puntare a qualcosa di più, tralasciando così un elemento che fa parte dell’essere donna, che ne ha minato l’autostima. Mettendo in discussione una parte importante e preziosa del mondo femminile, che esula dalla forza, dalla ricchezza e dal potere, come l’essere madre. Siamo giunti ad un punto in cui l’autostima coincide con qualcosa di esterno da raggiungere, qualcosa al di fuori di noi, che dobbiamo guadagnarci, sforzandoci di essere molto diversi da quello che realmente siamo, questa non può essere autostima. Essa è qualcosa di più profondo che si genera già tra le braccia della mamma, fatta di emozioni, di affettività e di bisogni. Quindi la domanda più importante è, qual’è l’essenza di ognuno di noi, che cosa ci rende diversi dagli altri. L’autostima significa dunque ritrovare il contatto con la parte più profonda di noi.

4.Le cause di una bassa autostima.

Le cause di bassa autostima di un individuo sono prevalentemente legate ad esperienze pregresse relative al rapporto con le figure genitoriali, vissuto durante l’infanzia. Come ad esempio bambini con genitori eccessivamente critici che danno degli standar di comportamento praticamente irregiungibili, portando all’insorgere di sensi di colpa e di inferiorità, facendo emergere una forte tendenza alla critica verso se stessi. Oltre agli abusi fisici e sessuali. che possono portare ad una bassa autostima ed ostilità per la vita, oltre che incidere fortemente sulla capacità di interazione con gli altri, vi sono anche cause che sono legate alla presenza di genitori con dipendenze da alcool e sostanze psicotrope, in cui si viene a creare un ambiente familiare altalenante ed instabile, il bambino ha difficoltà a sviluppare fiducia e un senso di sicurezza che inevitabilmente incidono sulla percezione di se stessi. Genitori che trascurano i propri figli, dando maggiore importanza ad altri aspetti della propria vita, i bambini crescono con un senso di instabilità, solitudine e perdita. Da grandi negheranno le proprie esigenze e bisogni ed è inevitabile che tale aspetto incida sulla propria autostima. Oppure quelle situazioni in cui le figure di riferimento, i quali sensa azioni eclatanti, trasmettono ai figli la sensazione di non essere desiderati, generando negazione di sé stessi.

Anche genitori iperprotettivi possono essere causa di bassa autostima, rendendo il bambino fortemente insicuro e con difficoltà ad allontanarsi dalle figure genitoriali. Mentre genitori troppo permissivi possono portare il bambino a vivere enormi frustrazioni nel momento in cui non raggiungono gli obbiettivi desiderati.

La stima di noi stessi può cambiare

Poco tempo fa girava sui social un immagine con un bambino in riva al mare, e sotto una frase, “fate si che i vostri figli siano felici e non i migliori”, questo a mio avviso rappresenta lo spunto per un ampia riflessione. Anche chi da piccolo viene elogiato sempre, perchè il più bravo in tutto e di tutti può portare poi da adulto ad essere frustrato nel momento in cui non riesce a raggingere le mete desiderate. Questo traduce perfettamente cosa oggi incida notevolmente sull’autostima degli individui, quello che pensano gli altri e quanto bravi siamo a raggiungere fama e successo, diventi sempre più rilevante, in una società ormai malata. Non è però mai troppo tardi per poter lavorare su se stessi, perchè la stima che abbiamo di noi può cambiare.

5.Come aumentale l’autostima

L’autostima è una valutazione che noi diamo di noi stessi, e che ci aiuta sia nelle relazioni con gli altri che nella vita in generale, per affrontare le difficoltà di tutti i giorni in modo costruttivo. Solitamente chi ha una bassa autostima tende ad avere più difficolta a staccarsi dai problemi e cercare nuove soluzionie soffre in maniera sproporzionata in caso di insuccesso.

Modi per migliorare l’autostima.

Migliorare la stima che ognuno ha di se si può, e chiedere aiuto ad uno specialista probabilmente è soluzione ideale. Intanto è necessario tenere presente che la bassa autostima non è una condizione che non si modifica nel tempo. I primi passi sono prendere consapevolezza delle proprie capacità, risorse e potenzialità, obbiettivo principale generalmente in terapia. Iniziare dalle basi, come curare il proprio aspetto, ma non per apparire ma per sentirci meglio noi, ad esempio mettere il nostro vestito preferito e sentirsi più a proprio agio, è provato incide positivamente sulla nostra autostima.

Fermarsi a riflettere sull’immagine che abbiamo di noi stessi, in quanto nella maggior parte delle volte quello che pensiamo sia la nostra immagine non coincide con quella reale. Spesso chi ha una bassa autostima tende a sottovalutarsi, concentrandosi molto sui difetti, anziché sui pregi. Riflettere sugli obbiettivi che ci poniamo, magari al di là delle nostre capacità, oppure il contrario, ma considerati comunque irragiungibili. Mettersi alla prova potrebbe essere un elemento importante, lasciandovi a bocca aperta, senza pensare solo che non siete all’altezza e non riuscirete mai. Bisogna cercate di credere che possediamo delle potenzialità e capire come svilupparle al meglio, accettare i limiti, perchè nessuno è perfetto.

Trattamento con la psicoterapia, rappresenta l’approccio più diffuso, generalmente chi chiede aiuto sono persone con disturbi d’ansia, depressione o anche disturbi alimentari, che presentano problemi di bassa autostima e di svalutazione di sé. La prima mossa è lavorare sul disturbo che il paziente presenta come problematica principale, ma è obbligatorio prestare particolare attenzione su come la persona si valuta e su cosa pensa e crede di se stessa. Stimolare il paziente a scoprire le proprie risorse e potenzialità, ed analizzare insieme le sue credenze, i suoi valori, le proprie convinzioni, mettendole così in discussione, anche come reagisce alle critiche, il proprio livello di tolleranza.

Ci sono dei fattori ambientali che possono accentuare la sensazione di inadeguatezza della persona, come ad esempio la trascuratezza, esperienze di esclusione, oppure le ripetute critiche da parte delle persone vicine, o l’appartenenza ad un particolare gruppo sociale.

Se stai cercando un aiuto concreto, lo Dott.ssa Monia Ferretti Psicologa con studio a Padova, da quasi 10 anni fornisce alle persone gli strumenti validi per uscire da situazioni difficili e riprendere in mano la propria vita.