
Ci sono ambiti lavorativi in cui esiste la possibilità di sollevare e spostare carichi pesanti e di differenze altezze, tra i diversi settori con queste necessità troviamo: aeronautica, ferroviario, traslochi industriali e anche nel settore del noleggio!
Oggi con l’aiuto della tecnologia il problema dello spostamento e del sollevamento dei carichi pesanti non è più un problema in quanto sono state pensati, costruiti e rivenduti strumenti appositi.
Nonostante lo scopo principale di queste macchine rimane la movimentazione dei carichi pesanti, esistono molteplici tipologie e non è mai semplice capire e scegliere quella che più si adatta alle tue necessità.
Vediamo insieme quali sono gli utensili per lo spostamento dei carichi in commercio oggi:
- la gru a ponte bitrave
- la gru per il sollevamento tradizionale
- Carroponte monotrave
- Carroponte bitrave
- Carrello elevatore
- Gru semovente
Ma veniamo a noi, in questo articolo non andremo a descrivere singolarmente tutto gli impianti di sollevamento ma di capire al meglio le potenzialità di ognuno e lo faremo grazie all’azienda Elephant srl che da anni è azienda leader nella progettazione e realizzazione di carriponte o gru a ponte.
Gru a ponte: scopriamo la sua struttura
Il carroponte a differenza degli altri impianti dedicati alla movimentazione dei carichi pesanti deve essere utilizzato esclusivamente in luoghi chiusi proprio perché la sua struttura deve essere fissato ad un impianto fisso.
Questa caratteristica ci porta all’individualizzazione del principale limite legato alla gru a ponte: incapacità di scaricare e caricare oggetti presenti in scaffali o mensole.
Questo impianto di sollevamento è in grado di raggiungere solo luoghi accessibili e liberi solo dal soffitto da dove è collegato l’impianto.
Questo limite fa in modo che i carichi debbano essere prima spostati nel raggio in cui il braccio della gru a ponte riesca a recuperarli, questo spostamento di solito avviene tramite un carrello elevatore.
Gru a ponte: quante tipologie esistono in commercio?
In generale le gru a ponte si distinguono principalmente in due tipologie:
- Gru a ponte monotrave: è un impianto caratterizzato da una sola trave, come ci suggerisce il nome stesso, ha un cassone in profilato che collabora insieme alle testate di scorrimento che servono il movimento dei carichi. Il carico più pesante che può trasportare arriva fino a 10 tonnellate.
- Gru a ponte Bitrave: questa tipologia di Gru, a differenza di quella vista precedentemente, fa affidamento a due travi portanti ma può trasportare non più di 60 tonnellate
Gru a ponte: qual è il suo principale funzionamento
Solitamente il carroponte viene utilizzato dalle grandi imprese per lo spostamento di materie prime pesanti da un’area di lavoro ad un’altra.
La tipologia e la quantità di materiali possono variare da impresa ad impresa e proprio per questo la gru a ponte porta diverse differenze rispetto ad una gru sospesa o ad una gru a bandiera.
La gru a carroponte utilizza i paranchi e funi senza catena: l’alimentazione di questi impianti di sollevamento è generalmente elettrica e non ad aria compressa.
Il motivo di questa scelta è semplice da capire in quanto data la lunghezza delle corsie che l’impianto deve percorrere installare degli accessori per il sotto gancio degli pneumatici sarebbe complicato.
Proprio per questa motivazione gli impianti di sollevamento vengono alimentati ad energia elettrica collegandosi in maniera perfetta a paranchi con avvolgitori o a spirali!
Gru a ponte: come avviene il movimento
Il movimento del carroponte a gru viene attraverso pulsantiere pensili o tramite radiocomandi.
Il cavo di alimentazione che viene utilizzato è stato realizzato viene chiamato in gergo “anti fiamma” e risulta essere più scorrevole, tutto questo viene creato ad hoc per assecondare tutti i movimenti che il paranco deve fare.
L’alimentazione in questione può essere di due tipologie, vediamole insieme:
- Festone a cavo piatto: questo permettere che dopo il suo utilizzo si compattino e occupino uno spazio ridotto
- Blindo e carrello a contatti striscianti: questa alimentazione non è ingombrante e anche essa una volta terminato di usare il paranco il suo ingombro è relativo