Come trovare l’avvocato migliore

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A tutti, almeno una volta nella vita, capiterà di avere a che fare con un legale, vuoi che si tratti di questioni lavorative, vuoi che a richiederlo siano circostanze familiari.

Ma come fare a trovare l’avvocato giusto al quale affidarsi, visto che la scelta di uno piuttosto che l’altro può essere decisiva per risolvere al meglio le proprie problematiche, e dal momento che in Italia sono operativi ben 246mila avvocati (meno solo di Spagna e Liechtenstein)?

Fino ad una decina di anni fa ci si affidava al “passaparola”, per cui il più delle volte ci si rivolgeva all’amico del parente, al parente dell’amico, etc.

Sono però evidenti i limiti di questa modalità.

Prendiamo il caso di una piccola provincia italiana, lontana dai conglomerati di uffici, dalle sedi di aziende internazionali, etc.

Una classica realtà nostrana, costituita da piccole attività commerciali a gestione familiare, di stampo artigianale.

È possibile che vi risiedano 1, 2 avvocati.

Ed è probabile che si tratti di “vecchie leve”, perché magari i laureati di giovane generazione preferiscono trasferirsi nei grossi centri urbani, dove per forza di cose le possibilità lavorative sono maggiori.

Ora, consideriamo che si necessiti di un’assistenza legale perché si è stati frodati online, oppure per questione di diritti d’autore, o ancora perché si ritiene di essere stati licenziati a causa del proprio orientamento sessuale.

Quanti “avvocati di paese” raggiungibili col passaparola possono garantire la migliore difesa possibile in ambiti del diritto così specifici e innovativi come quelli citati?

Si ritiene pochi…

Perché, se uno dei pregi dei “vecchi” cultori del diritto era la versatilità, è vero che alcune questioni richiedono una specializzazione tale che solo chi ha concluso la preparazione di base per poi approfondire e sviscerare determinate materie può assicurare, offrendo servizi di alta qualità.

È proprio la richiesta di una tale specializzazione che rende ardita la scelta dell’avvocato tramite il metodo del “passaparola”, rischiando di affidare il proprio problema ad un avvocato inesperto in materia, e perdendo in questo modo tempo (attenzione alle eventuali prescrizioni) e denaro (perché la parcella va comunque pagata).

Se sono i settori più innovativi del diritto a rendere obsoleto il passaparola, forse è proprio per il tramite dell’innovazione tecnologica che oggigiorno va cercato un avvocato.

Motori di ricerca, e-mail, social network e piattaforme web, sono gli elementi che più di tutti determinano oggi le possibilità di collegare domanda ed offerta.

Ne sono consci gli utenti, che nel web raccolgono dati e informazioni utili; lo sanno i professionisti, che hanno notevolmente mutato il loro modo di approcciare ai potenziali interlocutori e di farsi conoscere dai clienti.

Tutte le realtà economiche (professionali come commerciali) che hanno registrato uno sviluppo considerevole negli ultimi anni sono in qualche modo connesse allo sfruttamento del web.

In questa prospettiva, un’apertura all’utilizzo delle piattaforme su internet finalizzate alla ricerca degli operatori del legale sarebbe auspicabile e, soprattutto, largamente vantaggiosa per tutti quanti necessitano di un’assistenza nel settore.

D’altronde i dati parlano chiaro:

  1. il 50% delle persone bisognose di un avvocato lo cercano su internet;
  2. ogni anno si registra un incremento del 26% delle persone che cercano l’avvocato sul web;
  3. all’estero sono affermate già da tempo piattaforme web dedicate alla connessione tra avvocati e clienti.

 Avvocato-penalista.milano.it ad esempio è un sito che permette di trovare i migliori professionisti della Lombardia, e cercando in rete certamente sarà possibile individuare siti analoghi con focus su altre città o regioni.