
Che cos’è l’elettrolucidatura
L’elettrolucidatura è una tecnica innovativa che utilizza una metodica contraria a quanto di tradizionale è stato fatto nel campo della lucidatura dei materiali.
L’approccio tradizionale va infatti a ricoprire la superficie con qualcosa di più prezioso, provocando di fatto un secondo strato che appesantisce l’oggetto o lo ricopre senza migliorarne il rivestimento. L’obiettivo è quello di riportarne lo stato pari al nuovo risparmiando sui costi di un’eventuale sostituzione ma non solo.
L’elettrolucidatura mantiene questo obiettivo ma lo fa con un processo contrario che va a rimuovere lo strato superficiale sottilissimo che risulterà quindi pulito, lucido e privo di difetti. Com’è possibile? Il segreto è nascosto nella chimica.
Come funziona nello specifico l’elettrolucidatura
L’elettrolucidatura comincia con una pulizia dell’oggetto per rimuovere tutti gli strati removibili come olio e grasso. In seguito viene fatta un’elettrolucidatura vera e propria e infine un trattamento finale per rimuovere eventuali elementi di scarto superflui e asciugare il tutto senza alcuna macchia. Ma in cosa consiste l’elettrolucidatura e come funziona a livello atomico?
Chimicamente parlando l’anodo di un metallo può andare incontro a dissoluzione se immerso in una vasca munita di catodi. Questa dissoluzione anodica comporta l’asportazione del metallo superficiale tramite corrente indotta.
La superficie del metallo si presenterà in seguito con una pellicola molto viscosa e resistiva al calore che da una parte protegge il materiale e dall’altro ne permette la diffusione ionica. L’asportazione dello strato avviene in maniera controllata e automatica in quanto la pellicola anodica è spessa lungo le insenature e sottile nelle sporgenze, permettendo quindi una graduale azione lisciante lungo la superficie. Quest’ultima nota come passivazione, rappresenta lo step finale nel ciclo di elettrolucidatura acciaio.
Ovviamente tutto questo procedimento deve essere controllato a seconda delle caratteristiche del materiale per evitare un’eccessiva asportazione di metallo e la conseguente rovina dell’oggetto.
Una persona competente è in grado di scegliere i parametri idonei al tipo di materiale come la dose e il tempo di esposizione.
L’elettrolucidatura metalli può essere adoperata lungo diversi tipi di superficie come ad esempio titanio, ottone, rame, acciaio inossidabile, duplex, ecc.
Quella su ferro e nichel ha una passivazione maggiore e una rapidità fuori dal comune. Le particelle vengono infatti rimosse in maniera semplice e molto più veloce rispetto a cromo dell’acciaio.
Perché è sempre più usata
L’elettrolucidatura metalli sta vivendo un periodo di forte notorietà grazie alla sua azione estetica da subito visibile, alla pulizia che non pregiudica il materiale ma che anzi lo rafforza grazie all’apponimento di uno strato di ossido di cromo, fondamentale per la futura protezione del materiale dalla corrosione.
Rispetto ad altri trattamenti manuali (come il decapaggio che rimuove gli ossidi superficiali, la passivazione naturale tramite acqua e aria, la pulizia acida che rimuove il ferro visibile), l’elettrolucidatura riesce a mantenere una pulitura a lungo termine, elimina le microbavature, offre una possibilità di pulizia molto più rapida e che non necessita di soffermarsi lungo le rugosità della struttura.
L’elettrolucidatura acciaio è sicuramente più comune rispetto a quella di altri materiali grazie alla resa finale, capace di migliorare il materiale e renderlo molto più funzionale. Molte industrie del settore alimentare, biochimico e sanitario decidono di puntare sull’elettrolucidatura acciaio per migliorare la perfomance delle proprie strutture, per eliminare eventuali difetti o danneggiamenti, decontaminare le superfici e pulirle in generale.
Basti pensare che tutti gli strumenti chirurgici sono trattati con elettrolucidatura per sterilizzare al meglio gli oggetti e diminuire al minimo il rischio di contaminazione batterica.
L’elettrolucidatura acciaio è inoltre profonda e molto più brillante rispetto al risultato di una metodica manuale, il cliente ha infatti la sensazione che la struttura sia molto più lucida anche per una sorta di riflessione diffusa che ben si differenzia da quella a specchio. Inoltre la lucidatura manuale può provocare una scalfittura o una tensione della superficie con conseguenti lesioni non visibili a primo impatto ma che distorcono l’effetto finale alterandone la gradevolezza.
Il risultato di un’elettrolucidatura metalli è sicuramente una superficie molto più facile da pulire e più duratura, proprio questo è uno dei motivi per cui è utilizzata anche in campo sanitario, biochimico e alimentar in modo da poter appianare qualsiasi sporgenza dei materiali al fine di rendere impossibile l’insediamento e la proliferazioni di batteri e microrganismi nocivi.
Il trattamento in sé non è complesso e può essere adoperato anche su superfici difficili da trattare dalla qualsivoglia forma e dimensione.
L’oggetto, d’altra parte, non subisce alcuno shock termico né alcun tipo di urto perciò è indicata in special modo per materiali o strumenti delicati.